Contributi a fondo perduto per efficientamento energetico e sviluppo sostenibile
Una vera e propria distribuzione a pioggia.
Contributi a fondo perduto da 50mila a 250mila euro per tutti (o quasi) i Comuni d’Italia.
Il ministero dello Sviluppo, attraverso un decreto direttoriale, ha definito la distribuzione di 500 milioni di euro, attinti dai fondi Fsc, per interventi di «efficientamento energetico» e di «sviluppo territoriale sostenibile». Due formulazioni che consentono a ciascun ente locale di individuare con facilità una destinazione, intervenendo, per esempio, sull’illuminazione pubblica, il risparmio energetico degli edifici pubblici, l’installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, la mobilità sostenibile, adeguamento e la messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale, compreso l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Nei fatti, il contributo del Mise è una sorta di “bonus” utilizzabile ad ampio spettro, con sole tre condizioni da rispettare:
- i beneficiari non devono avere già ottenuto un finanziamento a valere su fondi pubblici o privati, nazionali, regionali, provinciali o strutturali di investimento europeo;
- il contributo deve essere aggiuntivo rispetto a risorse già programmate sulla base degli stanziamenti contenuti nel bilancio di previsione dell'anno 2019;
- l'avvio dei lavori dovrà avvenire entro il 31 ottobre 2019.
Chi non riesce a spendere i soldi va incontro alla «decadenza automatica dell'assegnazione del contributo». L’erogazione avverrà in due quote: la prima metà dei soldi verrà trasferita dopo la verifica del termine di inizio lavori. L’altra metà, dopo il collaudo.