Il Consiglio di Stato blocca la procedura di un tempio crematorio nel casertano
Tutto da rifare. Seconda tegola su Asmel: il Consiglio di Stato, con la sentenza 6975, depositata il 12 novembre scorso, ha ribadito l’illegittimità dell’attività svolta dal consorzio come centrale di committenza. Pochi giorni fa, i giudici di Palazzo Spada avevano già accantonato una gara da 831 milioni per la stipula di convenzioni per la fornitura di lampioni a led in favore degli enti associati.
Stavolta, la pronuncia riguarda un project financing di appena 2,7 milioni di euro bandito dal Comune di Casaluce, in provincia di Caserta, per la realizzazione e la gestione di un tempio di cremazione. A contestare la gara un operatore economico che ha rinunciato a partecipare alla gara, mettendo in dubbio il bando sotto il doppio profilo della quantificazione dei requisiti di partecipazione e della legittimazione di Asmel a gestire la procedura. Il Consiglio di Stato ha accolto entrambe le obiezioni mosse dall’impresa, difesa dagli avvocati Luca Tozzi e Giuseppe Feola. Tuttavia, il tema più rilevante della vicenda non riguarda i requisiti di partecipazione, bensì quelli di Asmel di proporsi agli enti locali come centrale acquisti e di ricevere soldi per i servizi offeerti. I giudici hanno chiarito, ora che la Corte di giustizia europea ha stabilito «l’obbligo dei piccoli enti locali di affidarsi a centrale di committenza pubbliche (senza la partecipazione di soggetti o di imprese private)», che la procedura concorsuale adottata è illegittima.
Nel caso esaminato, il Comune di Casaluce ha provato a rimarcare la bontà della gara, sostenendo il ruolo di committente ausiliario di Asmel, che avrebbe offerto supporto solo nella gestione informatica della gara. Una ricostruzione che non ha convinto i giudici, non solo in seguito alle conclusioni raggiunte dalla Corte europea, ma anche alla luce della lettura delle norme di gara da cui, si legge nella sentenza, «risulta conclamata la natura di centrale di committenza del consorzio».
È lecito chiedersi, a questo punto, come reagirà il consorzio e che fine faranno le procedura in corso che lo riguardano.
Claudio Lombardi