Da Caserta critica alle “lenzuolate” e al liberismo spinto
L’evento è arrivato in un momento cruciale per la sopravvivenza stessa della professione. A Caserta, la Federarchitetti, l’Associazione nazionale architetti e ingegneri liberi professionisti, ha organizzato un evento nazionale, in occasione dei 50 anni dalla fondazione.
La manifestazione si è tenuta il primo febbraio, nello storico Palazzo Paternò in Via San Carlo. Il convegno, dal titolo “L’associazione e il futuro dei tecnici liberi professionisti… da 50 anni”, verteva sul futuro del lavoro per architetti e ingegneri liberi professionisti e per l’intera filiera, colpiti dalle radicali trasformazioni del nostro tempo, e sul trend dei dati che si ricevono dagli enti istituzionali e sul “sentiment” che, giorno per giorno, l’associazione riceve dalla categoria come allarmanti.
In un’epoca nella quale si è già preconizzata la “fine del lavoro”, aggravata dalle contingenze che l’Italia sta affrontando e dalla scia lunga della crisi mondiale, Federarchitetti ha stimolato una riflessione sull’opportunità data dall’associazionismo per una sana e leale dialettica sociale. Tanti gli ospiti, introdotti dal saluto del presidente della sezione di Caserta, nonché coordinatore nazionale Pasquale Iaselli, moderatore del dibattito.
Tra gli altri, Serena Pellegrino, Cesare Damiano e Paola Nugnes. Dalla critica alle “lenzuolate liberiste” del decreto Visco-Bersani, i relatori hanno analizzato il modello del liberismo spinto, che oggi consente solo alle società di capitali di sopravvivere.
cl.lo.