Approvata la manovra per la ripartenza: 15 miliardi per le aziende
ROMA. Il Consiglio dei Ministri approva il decreto legge Rilancio da 55 miliardi: 25,6 andranno ai lavoratori, 14-16 alle imprese, 4 saranno di tagli alle tasse per le imprese fino a 250 milioni di fatturato, 3 per la sanità. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annuncia le misure per contrastare l’ipotesi di un crollo del Pil a due cifre nel 2020 e preannuncia per la vita degli italiani «una ripartenza pressoché completa, ma è bene evitare che ci siano troppi spostamenti interregionali che potrebbero condizionare la curva epidemiologica».
Le novità dal 18 maggio verranno comunque introdotte con un decreto legge e non con un Dpcm. Sul Dl rilancio Conte chiede all’opposizione «un contributo in Parlamento». Sulle tasse abrogato il saldo-acconto per l’Irap di giugno, i bar e i ristoranti non pagheranno la Tosap, ma, soprattutto, spariscono le clausole di salvaguardia che prevedevano l’aumento dell’Iva dal 2021. Via l’Iva da subito per alberghi e stabilimenti balneari.
Le misure per i lavoratori riguardano la proroga delle varie forme di cassa integrazione, Naspi, ammortizzatori sociali, blocco dei licenziamenti. Ai lavoratori autonomi subito una seconda tranche di 600 euro, che potrebbero aumentare a mille. Sui ritardi nell’erogazione della Cig, Conte assicura: «Abbiamo pagato l’85% di cassa integrazione, quasi l’80% di bonus autonomi, misure per 4,6 milioni di lavoratori. Abbiamo lavorato per rendere meno farraginosi i passaggi e confidiamo di recuperare il tempo perduto, avendo snellito la procedura».
Per la ripartenza il Governo confida molto sull’aumento dell’ecobonus e del sismabonus al 110% per determinati lavori edili. Il cittadini potrà girare il credito d’imposta all’impresa. Quindi - assicura Conte - si potranno fare determinate lavori «senza sborsare un euro».
Il dl rilancio darà un bonus vacanze da 500 euro per le famiglie con un Isee inferiore a 40mila euro. Il reddito di emergenza sarà per chi ha l’Isee fino a 15mila euro. Per la scuola si assumeranno 78mila nuovi insegnanti e 4mila ricercatori. All’Università andranno 1,4 miliardi e ci saranno le risorse per ulteriori 4200 borse di specializzazione in medicina.
Agi