Occorreva la pubblicazione di un avviso per la raccolta delle candidature degli esaminatori
L’ultima parola spetterà ai giudici di Palazzo Spada. Il comune di Castel Morrone, nel casertano, tenterà di far riformulare la sentenza con cui il Tar ha annullato l’esito del concorso per un agente di polizia municipale; un verdetto che potrebbe invalidare i concorsi gemelli che hanno portato al reclutamento di altri 8 istruttori e di un dirigente tecnico, scelti tra circa 1200 candidati. Ad annunciare l’intenzione di rivolgersi al Consiglio di Stato è, dalle colonne de Il Mattino, il sindaco Cristoforo Villano, che minimizza: «Un vizio di forma».
La pensa diversamente M.V., il quale, difeso dall’avvocato Luigi Adinolfi, ha contestato la procedura, evidenziando, in particolare, illegittimità nella selezione degli esaminatori e nei criteri di imparzialità. A nulla sono valse le eccezioni sollevate dal Comune sulla tardività del ricorso e sull’assenza dell’interesse concreto del ricorrente. I giudici dell’Ottava sezione del Tar Campania, presieduta da Paolo Corciulo, hanno confermato le violazioni nella composizione della commissione, accogliendo il ricorso e condannando l’ente al pagamento delle spese legali. «La normativa avrebbe imposto – si legge nella sentenza – la pubblicazione di un avviso per la raccolta delle candidature dei commissari esterni, così da garantire maggiore trasparenza, mentre il Comune si è limitato a valutare i curricula dei professionisti che hanno manifestato interesse dopo la pubblicazione dei concorsi». «Ma il lavoro degli esaminatori – insiste il sindaco Villano – non è stato messo in discussione». «Poi – rivela l’avvocato di piazza Bronzetti, Pasquale Marotta –, noi riteniamo che la norma a cui fa riferimento il Tar non si applichi agli enti locali, ma solo alle amministrazioni centrali».
Si attendono gli sviluppi. Intanto, esultano i consiglieri comunali di “Movimento giovane”, Antonio Riello e Marco Chirico, e l’ex assessora esterna all’Ambiente Pina Vallefuoco. Riello, che era il vice di Villano, e gli altri alla fine del 2023 avevano criticato la gestione di quei concorsi, al punto da abbandonare, a più riprese, la maggioranza e creare un gruppo autonomo. «È la vittoria dei cittadini. Con la bocciatura del concorso è emerso che le nostre argomentazioni erano fondate», afferma Riello. Difetti di trasparenza e di etica pubblica erano stati adombrati anche da Gianfranco Della Valle, del gruppo di opposizione “Insieme”. Su quella procedura di selezione era stato promosso persino un incontro pubblico, con la commissaria provinciale del Partito democratico Susanna Camusso e i sindacalisti della Cgil Funzione pubblica.
Tisma