Parere in precontenzioso dell’Anac: procedura pubblica da rifare
L’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, ha bloccato a Macerata Campania, nel casertano, la gara per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti. Come scrive il Mattino, nell’offerta economica del piano industriale, l’Autorità ha notato che il prezzo della manodopera indicato dal Comune era stato calcolato sulla base delle tabelle ministeriali del 2023, ravvisando la necessità di annullare in autotutela la gara e di indire una nuova procedura.
A richiedere l’intervento dell’Anac è stata, lo scorso 28 marzo, una società che lamentava l’impossibilità di partecipare alla selezione, in ragione di una sottostima dei costi di oltre 100mila euro. Sulla manodopera c’è l’obbligo per le stazioni appaltanti di utilizzare le tabelle approvate ogni anno dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e in vigore al momento dell’indizione della procedura; nel caso specifico, dovevano essere utilizzate quelle del luglio 2024. Il rispetto delle tabelle aggiornate è anche ribadito nel nuovo Codice degli appalti pubblici.
«L’obbligo – si legge nella nota dell’Autorità –, ancor più stringente negli appalti ad alta intensità di manodopera e di durata pluriennale, costituisce uno degli strumenti per tutelare il diritto dei lavoratori ad una giusta retribuzione, evitando che il confronto concorrenziale possa comprimere questo diritto, e tutelando – aggiunge l’Anac – le condizioni di serietà e affidabilità dell’offerta, la qualità delle prestazioni, la concorrenzialità senza distorsioni e la convenienza economica». Poiché nell’appalto di Macerata il costo della manodopera incide per più del 50%, con un contratto spalmato su più anni e rinnovabile per un anno, «la sottostima – conclude l’Anac – incide direttamente sulla possibilità di presentare un’offerta seria, congrua e sostenibile».
Dal Municipio fanno sapere che l’ufficio tecnico è già al lavoro per recepire il parere dell’Autorità e per ripubblicare la gara al più presto. Il piano industriale e gli altri documenti di gara erano stati approvati una prima volta il 7 marzo 2024 con un atto monocratico della commissaria prefettizia Savina Macchiarella e una seconda, il 2 settembre 2024 dalla giunta di Giovanni Di Matteo, sindaco insediatosi il 10 giugno 2024. L’esecutivo aveva letto le carte e corretto una serie di refusi nel quadro economico relativi al costo del servizio, ma, evidentemente, non si era accorta che, nel frattempo, il ministero aveva pubblicato le nuove tabelle.
Tisma