Fine della contesa tra Caserta e Casagiove: via per San Leucio non appartiene alla città capoluogo
Si è conclusa con una seconda pronuncia favorevole alla Provincia e al comune di Casagiove la disputa sui confini tra Caserta e Casagiove. Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello di Palazzo Castropignano, confermando quanto avevano ribadito il Tar e la Provincia: via per San Leucio, strada contesa e ribattezzata dal comune capoluogo via Lorenzetti, ricade sul territorio di Casagiove.
Per suffragare l’appello, Caserta aveva sollevato due motivi principali: un errore di procedura, per la pronuncia della sentenza di primo grado in forma semplificata; e uno di giudizio, circa l’interpretazione e l’applicazione del diritto. I giudici della Quinta sezione hanno respinto entrambi; in particolare, sul merito della questione, hanno avvalorato la correttezza dell’operato della Provincia: «L’ente – si legge nella sentenza – ha agito nella cornice della legge regionale 54 del 1974, che disciplina la determinazione o la rettifica dei confini tra Comuni in assenza di accordo». Di fatto, il collegio ha ritenuto legittima la posizione espressa sin dall’inizio da Palazzo Jovara, difeso dall’avvocato Paolo Centore.
A nulla sono valsi i documenti prodotti da Caserta: il presunto declassamento di via Lorenzetti a strada comunale, il verbale di consegna e la delibera di intitolazione. Per il Consiglio di Stato, è preminente la concordanza tra le mappe catastali dei due Comuni e il piano regolatore di Casagiove. Nella sentenza del giudice estensore Alberto Urso, firmata dal presidente Valerio Perotti, si sottolinea, tra l’altro, «la distinzione tra l’accertamento dei confini, che non modifica la circoscrizione territoriale, e la modifica della circoscrizione, che richiederebbe una legge regionale». Un principio di carattere generale in virtù del quale la Provincia si è limitata ad accertare il confine naturale. E l’elemento topografico, nella sua obiettività, è apparso un dato insuperabile.
La questione dei confini, in realtà, è solo il riverbero di una storia più complessa, che ruota intorno a interessi commerciali. A sollevare i primi dubbi sulla titolarità di quella strada è stata, infatti, una cordata di otto farmacie, che ha impugnato al Tar il trasferimento del presidio di San Michele da piazza San Michele a Casagiove e via per San Leucio, alias via Lorenzetti. Secondo i ricorrenti, l’eventuale trasferimento, nell’ipotesi supposta che quell’arteria facesse parte di Caserta, avrebbe conflitto con la pianta organica delle farmacie del capoluogo.
Il 9 luglio, si terrà l’udienza di merito: i giudici della Terza sezione del tribunale amministrativo, nel valutare il ricorso dei farmacisti, non potranno fare a meno di considerare che sullo stesso tema il Consiglio di Stato ha fugato ogni dubbio.
Tisma